Care lettrici e cari lettori,
l’estate è de facto finita, ma che estate!!!
A livello di risultati sportivi, non potevamo attenderci di più dai Giochi Olimpici di Tokyo che alla fin fine
si sono svolti in modo abbastanza normale anche se con una presenza ridotta di pubblico. Il tiro sportivo
ha nuovamente aperto le danze e la Svizzera può ringraziare nuovamente i tiratori per la prima medaglia,
questa volta di Nina Christen con il bronzo al fucile 10m.
Nina si è poi superata vincendo addirittura l’oro al fucile 50m, nella gara nelle 3 posizioni; una finale
mozzafiato, bellissima. Queste medaglie sono un’ottima pubblicità per il nostro movimento: sta ora a
noi mostrarci maggiormente all’esterno e far capire che la nostra attività è molto interessante sia per i
giovani che per meno giovani, riunisce le generazioni e anche uomini e donne e permette di migliorare
la concentrazione e il controllo di sé stessi. Questi fatti positivi connessi con la nostra attività e il fatto
di istruire correttamente i nostri soci all’uso in sicurezza di fucili e pistole, va curato maggiormente
e anche comunicato.
Un altro fatto che ha quasi dell’incredibile è la fuga dell’esercito USA dall’Afganistan (non trovo
un vocabolo migliore per definire questa fine delle operazioni). Cosa è successo alcuni giorni dopo?
Beh, i talebani hanno preso il potere facendo capire abbastanza in fretta le nuove direttive per la popolazione.
Una delle prime azioni, che chiaramente alle nostre latitudini è passata in sordina, ben sappiamo il perché… è stato il ritiro delle armi che erano in mano ai civili. Questo ci ricorda una delle prima azioni svolte nella Germania nazista e in altri paesi
totalitari e dovrebbe farci riflettere: un paese libero e sovrano non ha paura che i suoi cittadini onesti detenga legalmente armi, mentre i despoti e i regimi totalitari è una delle prime cose che combattono per garantirsi il potere.
Pensiamoci e teniamolo presente: anche come tiratori dobbiamo capire che le armi non solo “attrezzi sportivi” ma fucili e pistole che noi utilizziamo per i nostri scopi. Non per niente, a molti il tiro sportivo da fastidio non tanto per l’attività sportiva in sé ma soprattutto per il fatto che i cittadini detengono queste armi. Guardiamo l’evoluzione nei paesi europei e traiamo le nostre conseguenze. Le armi possono essere pericolose o meno, ma questo non dipende dall’arma ma dalla persona che l’ha in mano… Ma soprattutto, rispetto all’estero, l’effetto dissuasivo di un’arma (non si sa se in una casa c’è o non c’è) scoraggia
il potenziale malfattore di fare un’effrazione in presenza del padrone di casa.
Buona lettura
Luca Filippini
responsabile redazionale FTST